La fine di una utopia

Hanno fatto dell’onestà e dell’intransigenza giustizialista l’unico palinsesto politico spendibile a livello locale e nazionale, ma ora che nel tritacarne mediatico-giudiziario ci sono finiti loro si scoprono garantisti. Basterebbero queste poche parole per tracciare a sommi capi l’identikit del Movimento Cinquestelle. Un partito estemporaneo e improvvisato, fatto di malinconici teorizzatori del pauperismo e della “decrescita felice”. Una costellazione di fanatici del web usi a trastullarsi in defatiganti dibattiti sull’opportunità di impiegare bicchieri di plastica al posto di quelli di vetro. Una congrega di ecologorroici capziosi e inconcludenti guidata da un comico da avanspettacolo e ispirata da un guru tetro e…

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