Chi dissente in Cina finisce in carcere. Il caso dell'avvocato Pu Zhiqiang ,19 mesi di detenzione con le accuse di "incitamento all'odio etnico" e "turbamento dell'ordine pubblico" attraverso la piattaforma di microblogging Weibo. Pu, uno dei più noti avvocati per la difesa dei diritti umani in Cina, era stato arrestato nel maggio 2014 dopo aver preso parte alle commemorazioni informali per il 25esimo anniversario del massacro di piazza Tian'anmen

Dimagrito e bianco di capelli. Così è apparso Pu Zhiqiang il giorno del processo che, dopo 19 mesi di detenzione, lo ha visto rispondere alle accuse di “incitamento all’odio etnico” e “turbamento dell’ordine pubblico” attraverso la piattaforma di microblogging Weibo.   Pu, uno dei più noti avvocati per la difesa dei diritti umani in Cina, era stato arrestato nel maggio 2014 dopo aver preso parte alle commemorazioni informali per il 25esimo anniversario del massacro di piazza Tian’anmen, una ricorrenza sensibile che ha coinciso con un’ondata di fermi nel mondo della dissidenza cinese. Il tempismo sembra confermare la natura politica del…

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