Negli ultimi ani sono entrati nel vocabolario giornalistico 3,500 nuove parole. Le hanno raccolte in un volume interessantissimo (Neologismi. Parole nuove dai giornali 2008-2018. Treccani editore) due esperti del ramo, Valeria Della Valle e Giovanni Adamo

Le lingua non è materia inerte né arido involucro refrattario ad ogni forma di contaminazione. E’ come una spugna: assorbe ed espelle lemmi, destruttura il verbo tale e dà dignità al verbo talaltro. Può soffocare il linguaggio oppure alimentarlo, ucciderlo o rinvigorirlo. Essendo esposta alle tempeste lessicali prodotte dal mutare delle tendenze culturali e linguistiche della società, può alterare il rapporto tra significato e significante. Negli ultimi dieci anni, per dire, sui giornali italiani, sono comparsi oltre 3500 neologismi. Parole nuove di zecca, a volte completamente inventate, altre e tanto per cambiare mutuate dall’inglese. Le hanno raccolte in un volume…

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