Export e cambi

Non sono pochi gli esportatori che ritengono di fronteggiare il rischio di cambio facendosi pagare in euro, anziché, come di norma, nella valuta del paese verso cui si esporta. Cosi essi ritengono di poter immunizzarsi dalle perdite derivanti dalle oscillazioni delle valute che chi lavora con l’estero è costretto, sempre più spesso,  ad imputare a bilancio. Ad esempio, la valuta cinese nel corso degli ultimi due anni si è apprezzata fino a toccare  quota 1 euro per 1.096 CNY nel novembre 2018 per tornare, in questi giorni, pressoché ai livelli dello scorso maggio 2018 a circa 1 euro per 7.630 …

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