Il presidente del Consiglio costretto a fare i conti con le polemiche dei partiti della maggioranza

“Il potere – diceva Giulio Andreotti  – logora chi non ce l’ha”. A patto – ci sia permesso di allargare il concetto –  di esercitarlo,  questo potere. Il riferimento più immediato va al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, intorno al quale è stata creata un’aura di “rispettabilità” e di consenso inusuale per il nostro Paese. Draghi non ha un suo partito politico, né sembra intenzionato a crearne uno. Il suo curriculum da tecnocrate pare essere una corazza inattaccabile. La “terzietà” è la sua forza, anche se – alla lunga – rischia di essere un elemento di debolezza, tra l’incalzare delle…

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