Uno spettacolo che ispira l’opportuna scelta di non vedere poiché, a dirla tutta, i primi che da anni sono ciechi e anche sordi sono proprio i nostri politici, responsabili, nonostante le proteste del pubblico (colui che, attraverso le tasse, consente gli spettacoli), di continuare a servirsi, in nome di non sappiamo cosa, di determinati soggetti che, assurti alla guida dei teatri, forse per una mancanza di estetica, ci propinano simili dissacranti e inguardabili spettacoli

Nel lontano 1500, alcuni aristocratici signori, intrattenendosi fra loro, ebbero il genio di dar vita al melodramma, uno spettacolo che, almeno nelle loro intenzioni, doveva essere, per il fortunato fruitore, una specie di festa visiva ed uditiva. E tale, infatti, per lungo tempo è stato il cosiddetto, dramma in musica o dramma lirico finché, a cura di alcuni “illuminati” sovrintendenti non è invalso l’uso  di portare in scena cosiddette sperimentazioni registiche che, a definirle sconcertanti, si fa loro un complimento.  Pertanto, per i citati registi, è invalso l’uso di non tenere assolutamente conto delle indicazioni e del tempo storico stabilito…

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