La città delle terme, degli acquedotti e dei nasoni per la prima volta deve fare i conti con la penuria d'acqua
di Angelo Spaziano
Ci mancava anche la siccità ad aggravare ulteriormente la già triste situazione di Roma. Una tegola formidabile caduta tra capo e collo a Virginia Raggi, la quale, tocca riconoscerlo, a memoria di quiriti è il primo sindaco che si trova a dover fare i conti con una tale penuria di precipitazioni. Quello dell’abbondanza d’acqua infatti era uno dei pochi – forse l’unico – privilegio di cui ancora godeva la capitale italiana, celebre nella storia per le terme, per i suoi numerosi acquedotti e per gli onnipresenti “nasoni”, le tipiche fontanelle zampillanti ottima acqua corrente in tutte le stagioni dell’anno. Scomparse…
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