Gli eccidi compiuti dai partigiani di Tito
di Roberto Menia
“Mi son un redivivo del 5 maggio 45”, mi disse un giorno dei primi anni ’80, Augusto Mascia. Lo conoscevo come presidente della federazione del Friuli Venezia Giulia di hockey su prato, non per altro: sul momento restai perplesso, ma subito dopo mi resi conto che quell’uomo tranquillo, col vocione profondo, aveva per davvero una storia da raccontarmi, vissuta in prima persona. Quel giorno era lì, all’angolo di via Imbriani, dove ancor oggi una lapide ricorda i cinque triestini caduti sotto il piombo yugoslavo. Fu colpito e dato per morto, con tanto di nome e foto sul giornale. Ma sopravvisse…
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