La strage ordinata dai partigiani comunisti italiani per favorire l'annessione da parte di Tito dei territori italiani
di Roberto Menia
“Noi vogliam Tito fino al Tagliamento”: lo dicevano i comunisti italiani dando prova di quale fosse il loro modo d’intendere la “liberazione”. Un manifesto della Federazione Comunista di Udine, affisso nelle vie della città il 6 aprile 1945, così recitava: “Friulani, dovete comprendere che il diritto dei nostri fratelli sloveni a raggiungere il sacro confine del Tagliamento è pienamente giustificato da ragioni storiche, geografiche ed etniche (…)”. Le brigate partigiane “garibaldine” già dal ‘44, avevano accettato – su esplicita indicazione di Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano – di obbedire agli ordini dell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia che…
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