Una pagina poco conosciuta delle violenze operate contro gli italiani
di Roberto Menia
Era la notte del 20 maggio 1945. Gli yugoslavi spadroneggiavano a Pola da qualche settimana e le carceri erano piene: almeno 500 persone erano rinchiuse in quelle di via dei Martiri. Si trattava di gente comune, italiani arrestati per strada o prelevati da casa. Poco prima di mezzanotte, dopo una lugubre chiama, 350 persone si ritrovarono nel cortile attorniate dai mitra dei partigiani: ad ognuno dei prigionieri vennero legate le mani dietro la schiena con il filo di ferro. Passarono due, tre ore finché un capoccia titino, in un italiano approssimativo, annunciò che sarebbero stati spostati a piedi in altro…
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