La sentenza della Corte fa nascere soprattutto due interrogativi. Il primo fa riferimento all’aspetto sociale della questione. Il secondo nasce dal silenzio da parte della Chiesa di papa Francesco
di Andrea Iacovitti
Senza andare a disturbare troppo i giornaloni della vulgata liberal progressista, galvanizzati dalla notizia, attingiamo dal sito della Corte Costituzionale per avere contezza dei contenuti della sentenza emanata dalla Consulta il 27 aprile scorso. «La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio» si legge, «ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sulle norme che regolano, nell’ordinamento italiano, l’attribuzione del cognome ai figli. In particolare, la Corte si è pronunciata sulla norma che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio il solo cognome della madre e su quella che, in mancanza di accordo, impone il solo cognome…
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