Le autorità cinesi si interrogano sull'opportunità di continuare nella strategia di politica estera basta sulla non iingerenza
di Alessandra Colarizi
Intervenire o non intervenire? Questo è il dubbio amletico che tormenta Pechino mentre si allunga la lista dei cittadini cinesi vittima del jihad. Lo scorso giovedì lo Stato Islamico (IS) ha reso nota l’esecuzione Fan Jinghui, il cinquantenne di Pechino ostaggio del Califfato “messo in vendita” lo scorso settembre assieme al norvegese Ole Johan Grimsgaard-Ofstad. Nemmeno 24 ore dopo tre dirigenti cinesi della statale China Railway Construction Corp. hanno perso la vita nell’attacco al Radisson Hotel di Bamako sulla cui paternità permangono diversi dubbi, fatta eccezione per l’assodata matrice islamica. “La Cina si opporrà risolutamente a qualsiasi forma di…
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