Pechino minimizza le proteste accusando gruppi minoritari radicali, ma l'aumento della differenza tra ricchi e poveri alimenta il malcontento
di Alessandra Colarizi
C’è “un’organizzazione separatista radicale” dietro i tafferugli andati in scena il primo giorno del Nuovo Anno lunare a Mong Kok, il quartiere popolare di Hong Kong già noto alle cronache per aver fatto da sfondo alle proteste democratiche degli “Ombrelli”. Ne è convinto il Ministero degli Esteri cinese che giovedì scorso ha tentato di minimizzare la portata della “Fishball Revolution”, questo il nome con cui il web ha battezzato gli scontri tra le forze dell’ordine e un pugno di riottosi scesi in campo per spalleggiare i venditori ambulanti di polpette di pesce. Secondo la versione fornita dal Segretario di Hong…
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