Dopo il disastro aereo resta il mistero del perché la compagnia aerea abbia giudicato idoneo quel ragazzo a pilotare. Di sicuro si può dire che il drammatico suicido che coinvolto altre 149 persone non poteva essere programmato, perché il copilota non poteva prevedere che il comandante avrebbe lasciato la cabina e l'assenza di lettere o messaggi. Ci sono contraddizioni tra chi ha conosciuto il ragazzo. Intanto la compagnia aerea si prepara a un maxi risarcimento ai parenti delle vittime. Il giallo della registrazione su un telefonino deil'interno dell'aereo prima dell'impatto
di Anna Cinzia Tieni
Alle 10.31 del 24 marzo l’Airbus 320 della Germanwings inizia la sua discesa drammatica, schiantandosi pochi minuti dopo su un versante delle Alpi francesi. A bordo, in quel breve lasso di tempo, si saprà poi che il co-pilota Andreas Lubitz è rimasto solo nella cabina di pilotaggio impedendo al Comandante di rientrare dopo essere andato in bagno. L’Airbus, decollato alle 10.00 da Barcellona e diretto a Dusseldorf, trasporta 144 passeggeri e sei membri dell’equipaggio. Nessuno si salva, l’aereo si disintegra. Il dato che emerge, dopo pochissimo, è che il co-pilota ha deliberatamente scelto di precipitare, trascinando con sé le altre…
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