Continua durissima la repressione in Turchia. Ma non riguarda soltanto i militari golpisti. Chiusi molti organi di informazione, nel mirino ci sono i magistrati, parte dei pubblici dipendenti, le università e le scuole. Licenziati o sospesi in migliaia. Il timore dei laici è che a partire dal tentato golpe sia stata avta una decisa svolta per islamizzare il Paese
Quelle ore in cui il potere di Erdogan ha vacillato rischiano di costare care a tutti gli oppositori anche a quelli che il tentato golpe non hanno nulla a che vedere, anzi culturalmente e politicamente si sono schierati contro l’ipotesi di una dittatura militare. Ma Erdogan forte dell’appoggio che è arrivato dalle moschee adesso spinge sull’acceleratore nel processo di islamizzre il Paese. Così ha preso di petto la magistratura con centinaia di arresti e di licenziamenti, Migliaia i dipendenti pubblici sono stati sospesi. La falce della repressione dopo aver toccato l’informazione, giornali e giornalisti con la chiusura di decine di mezzi…
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