Le condizioni in cui lavorano sono ben diverse da quelle dei colleghi negli ospedali, a partire dal contratto

Sono medici a tutti gli effetti. Hanno studiato sei anni, si sono laureati, hanno superato l’esame di abilitazione (che con il dpcm del 17 marzo, n.18, il cosiddetto Cura Italia, è stato peraltro abolito) e lavorano negli ospedali di tutta Italia. Sono i medici specializzandi e, per combattere l’emergenza coronavirus, sono stati naturalmente arruolati.  Proprio in quel decreto, infatti, il governo ha stabilito che “al fine di far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19 […], fino al perdurare dello stato di emergenza, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono procedere al reclutamento […]…

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