Le polemiche sul provvedimento del governo

Il Vicepresidente del Consiglio e ministro del lavoro, Luigi Di Maio, irritato alla sola ipotesi, contenuta nella relazione tecnica di accompagnamento al decreto cosiddetto “dignità”, che con le nuove norme i contratti di lavoro a tempo determinato, anziché aumentare sarebbero diminuiti nella misura di 8 mila annui, l’ha sparata grossa. Ed ha fatto intendere che una “manina” avesse inserito proditoriamente quella considerazione, forse suggerita dall’INPS e recepita dalla Ragioneria generale dello Stato. Non ci voleva altro per innescare la miccia, considerato che i rapporti con il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, non sono buoni e che la Ragioneria Generale dipende dal…

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