Il ricordo di un'altra vicenda di italiani vittime della ferocia dei partigiani slavi
di Roberto Menia
“O bel Buie, che sei in cima al monte/baluardo dell’Istria italiana/per lo sguardo e l’aria balsana/va superba la nostra città”. Sono i versi di una canzone che cantava mia mamma, me li lasciò scritti su un foglietto, così, quasi per gioco. Tante volte le avevo detto “voi che avete vissuto quelle storie, avreste dovuto scrivere di più perché tanta della vostra memoria scomparirà”… Ed io, molte di quelle storie le ho perdute e non ho più chi me le racconta. Quell’inno a Buie, comunque, lo aveva scritto il maestro Tessarolo, che le insegnava a cantare su, all’organo del Duomo, dove ho trovato la…
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