eL'attacco scomposto di chi critica ma non vuole essere criticato
di Susanna Donatella Campione
Dal suo rifugio dorato il Dibba nazionale, nell’immediatezza dell’emissione della sentenza che ha assolto Virginia Raggi, si è scagliato contro i giornalisti chiamandoli “pennivendoli e puttane”. Gli ha fatto eco Luigi Di Maio definendoli “infimi sciacalli” e “cani da riporto di mafia capitale”. Non un giudizio su un singolo giornalista per uno o più fatti specifici, non la critica di un pezzo giornalistico in se’ considerato ma la condanna di un’intera categoria professionale per non meglio precisati comportamenti disdicevoli, un’accusa generica e pregiudiziale che arriva a sentenza emessa, non prima. I più autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle cadono sulla…
Gentile lettore, per continuare la fruizione dell'articolo deve prima fare il login oppure abbonati direttamente alla nostra rivista !