Un eroe italiano vittima degli austriaci prima, con la condanna a morte, e dell'odio comunista dopo, con offese alla memoria di un soldato che si è sacrificato per l'Italia
di Roberto Menia
“Su questa Patria giura, e farai giurare ai tuoi fratelli quando avranno l’età per ben comprendere, che sarete sempre, ovunque e prima di tutto Italiani”: sono le ultime parole della lettera che Nazario Sauro scrisse al figlio Nino il 9 agosto 1916, la notte prima di essere impiccato dagli austriaci a Pola, dopo essere stato catturato a seguito dell’incaglio del sommergibile Pullino allo scoglio della Galiola. Quelle parole, ripetute a memoria nelle famiglie istriane di generazione in generazione, sono divenute, in senso ancor più ampio, il giuramento all’Italia del popolo dell’esodo. Ed anche Nazario Sauro, volontario irredento di Capodistria nella…
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