Le atrocità commesse verso i dissidenti politici, tra loro anche i comunisti italiani che erano corsi in Jugoslavia ma che dopo la rottura tra Stalin e Tito furono considerati nemici

I Gulag non esistevano solo in Unione Sovietica. Gli stessi metodi, con la medesima sadica ferocia, si usavano nella Yugoslavia di Tito. Goli Otok, l’Isola Calva, ne fu l’esempio più atroce. Tra il 1948 e il 1953 fu campo di lavori forzati (chiamati “socialmente utili”) e “rieducazione” attraverso cui passarono 30-40.000 prigionieri accusati di essere cominformisti o semplicemente antititoisti.  Ne morirono 4.000. Come per contrappasso dantesco fu la destinazione dei “controesodanti” italiani e dei cominformisti istriani che avevano scelto la Yugoslavia di Tito mentre i loro conterranei partivano… Milovan Gilas, controverso personaggio della Yugoslavia comunista, prima braccio destro di Tito…

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