Ci sarebbe bisogno di uno scatto d'orgoglio della dirigenza pubblica per far funzionare la macchina statale
di Salvatore Sfrecola
Scoppia l’ennesimo caso di assenteismo nella Pubblica Amministrazione, quello dei cosiddetti “furbetti del cartellino”, un’antica vergogna italiana denunciata dai filmati di Carabinieri e Guardia di Finanza che riprendono impiegati pubblici di varie amministrazioni, dello Stato e degli enti locali, che timbrano all’ingresso per altri o che, dopo aver timbrato, vanno altrove, per un secondo lavoro o per esigenze personali. Il governo interviene, prevede sanzioni più severe e immediate. Annuncia licenziamenti in 48 ore, assolutamente impossibili, occorrendo comunque la contestazione degli addebiti e l’esercizio del diritto di difesa, anche nei confronti del dipendente colto in flagranza. Forse si potrà nell’immediato provvedere…
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