Atene ha sfruttato la garanzia della moneta unica senza la quale non avrebbe avuto una crescita gonfiata dal credito facile, spesa allegra e debito pubblico. Ma, senza l’euro, non avrebbe avuto l’esplosione della bolla e la successiva terapia d’austerity a cui è stata sottoposta.

L’accordo fatto a Bruxelles il 12 luglio, dopo 17 ore di estenuanti trattative, lascia aperto ogni possibile commento. Chi ravvisa la colpa nel lassismo dei governi greci, ritiene che il compromesso predisposto dal vertice europeo sia l’unica maniera per risanare le finanze greche e per scongiurare la Grexit. Chi, invece, vede nelle istituzioni europee una sorta di autorità sovrastatale, che tende a ledere i principi della sovranità nazionale, muove il rimprovero di indebita ingerenza negli affari interni. In realtà, leggendo il documento, è facile rimanere un po’ perplessi. Anzitutto i tempi di realizzazione di alcune specifiche riforme sono assolutamente inverosimili:…

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