Resta complessa la definizione di intese commerciali nel versante del Pacifico dopo la presa di posizione di Trump che ha cancellato le aperture di Obama. Ma spunta un pericolo cinese che potrebbe proporre ai paesi dell'area una nuova intesa economica
di Alessandra Colarizi
Rimane incerto il futuro della Trans-Pacific Partnership, il trattato di regolamentazione e investimenti regionali al centro di laboriose trattative che dal 2005 hanno coinvolto Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Stati Uniti, Vietnam. Nonostante il difficile superamento delle controversie riguardanti l’agricoltura, la proprietà intellettuale, i servizi, e gli investimenti, sia stato coronato dalla firma di tutti gli stati membri lo scorso anno, lo scorso gennaio il nuovo presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per ritirare formalmente l’adesione degli Stati Uniti dal trattato. Una mossa che rappresenta una brusca sterzata rispetto al “Pivot…
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