La discussione sulla regole per l'informazione sul web
di Angelo Spaziano
La pubblicità, si sa, è l’anima (un po’mefistofelica a dire il vero) del commercio, e in quest’ambito vige la proverbiale, indiscussa sacralità di Sua Altezza il Consumatore. Una sacralità che sconfina nella mania. E così, se uno vuole sorseggiare un buon vino ma senza particolari pretese, è logico che ne acquisti preferibilmente uno DOC (Denominazione di Origine Controllata). Invece, se è un fissato del cordon bleu e propende per un “Aglianico del Vulture Superiore” è inevitabile che punti in primo luogo a un DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Laddove, se desidera gustare qualche specialità gastronomica particolare come l’aceto…
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