Centinaia di migliaia di italiani costretti a lasciare la propria terra dai partigiani di Tito, da accordi internazionali e dalla incapacità dei governanti italiani. Ma per migliaia di loro non ci fu nemmeno l'esodo, uccisi e torturati, gettati vivi nelle foibe. Presentiamo alcuni stralci di un grande lavoro di ricordi e testimonianze. Ci sono anche gli atteggiamenti vergognosamente ostili dei comunisti italiani verso chi fuggiva dalla morte.
di Edoardo Bernkopf
14 Aprile 1945 Inizia “Operazione Trieste”: la IV Armata Jugoslava (50.000 uomini) comandata dal Generale Petar Drapšin con l’appoggio della I, II e III circonda Trieste invece di puntare su Lubiana. Partecipano anche i partigiani del VII e del IX Korpus dell’esercito di liberazione sloveno. In realtà la quarta armata jugoslava aveva iniziato l’attacco già il 4 aprile ma l’offensiva si era arenata di fronte alla “linea Ingrid” costruita dai tedeschi. Drapšin tentò una mossa assai audace, che testimoniava la volontà del comando jugoslavo di raggiungere il proprio obiettivo a tutti i costi. Le truppe migliori vennero così concentrate a…
Gentile lettore, per continuare la fruizione dell'articolo deve prima fare il login oppure abbonati direttamente alla nostra rivista !