Siamo in una situazione in cui il modello di crescita non produce più ricchezza, ma moltiplica e distribuisce il debito su sempre maggiori soggetti. Ha dunque ancora senso proseguire su tale strada o forse è più prudente fermarsi e pensare a come porre rimedio?
di Enea Franza
Secondo l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), è possibile che il PIL del nostro paese registri a fine 2020 un crollo del 14% rispetto al dato dello scorso anno. Si tratta, evidentemente, dello scenario peggiore prefigurato partendo dall’ipotesi di una nuova ondata di contagi a partire dal prossimo autunno, ma altri analisti ipotizzano che anche in uno scenario COVID-free, l’andamento dell’economia italiana non andrà molto meglio. La premessa è che il settore finanziario non ha ancora compreso l’esatta portata dello shock e delle sue implicazioni di lungo termine, soprattutto sull’economia reale. Gli effetti negativi delle politiche monetarie espansive, ha…
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