Si è fatto del fascismo un tabù da demonizzare

Nella sua storia quasi centenaria  l’antifascismo italiano si è alimentato di ragioni che sono andate ben oltre la lotta contro il suo nemico. La prima stagione, quella più immediata, contro il Regime, fu l’espressione di un antifascismo minoritario, che Giorgio Amendola, dirigente del Pci, indicava nell’ordine di grandezza di alcune migliaia  di militanti per i comunisti e di qualche centinaia per il socialisti e per Giustizia e Libertà. Sono antifascisti a cui va riconosciuto l’onore delle armi (ancorché espressione, per i comunisti, di un’appartenenza ideologica totalitaria), autolegittimati  da una visione parziale ed erronea dell’Italia degli Anni Venti/Trenta: la convinzione che…

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