Ciò che propongo in questo articolo, giocando con il titolo della celeberrima opera di NathanielHawthorne, è la descrizione dei soprusi che, giornalmente, gli studenti della Facoltà di Lettere eFilosofia della Sapienza si trovano a dover affrontare, a opera di perdigiorno fuoricorso, con lapassione per le rivoluzioni mancate, afferenti a collettivi e organizzazioni dell'estrema sinistrauniversitaria (e non).

Ciò che propongo in questo articolo, giocando con il titolo della celeberrima opera di Nathaniel Hawthorne, è la descrizione dei soprusi che, giornalmente, gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza si trovano a dover affrontare, a opera di perdigiorno fuoricorso, con la passione per le rivoluzioni mancate, afferenti a collettivi e organizzazioni dell’estrema sinistra universitaria (e non). Partiamo dall’esterno: uno studente della Facoltà, arrivando nello spazio antistante l’ingresso principale, si troverà alle prese con banchetti e volantinaggi (indubbiamente regolari, non essendo richiesto alcun preavviso per questo tipo di attività, quando svolte all’esterno dell’edificio) di una qualsiasi associazione…

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