La Merkel e gli altri comprendono appieno l'infondatezza del referendum e l'errore politico di Tsipras, il quale perderà in ogni caso a prescindere dall'esito. E' talmente scontato che si arriverà ad un accordo finanziario che nemmeno i più appassionati euroscettici e per giunta anticapitalisti scommettono ancora sulla Grexit. Infatti è lo stesso ministro delle finanze greco, Varoufakis, a dichiarare che "un accordo è in vista anche con la vittoria del no al referendum"".

Qualsiasi tentativo di giungere ad un accordo tra la Grecia e i creditori è stato congelato nel momento in cui Tsipras ha deciso di convocare i cittadini ellenici per un referendum che si svolgerà nella giornata di domenica. Il premier greco ha manifestato così la necessità di dar voce al suo popolo, che avrà l’occasione di decidere se accettare tout court le condizioni dei creditori, attraverso un sì, oppure se far tracimare le negoziazioni, con un semplice no. Alla luce dei fatti è già di per sé un referendum anomalo: da un lato il “sì” delinea un sentiero già tracciato…

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