Una giornata di Pasqua anomala guardando quell'esodo di cui in troppi parlano da troppo lontano
di Beppe Cipolla
Le banchine dei porti italiani e in special modo quelli siciliani quando sbarcano i disperati in fuga sono tutte uguali. Solita procedura: sbarco, identificazione, visite mediche, assegnazione al centro di accoglienza. Poi, avanti un’altra imbarcazione, avanti con altri disperati, avanti con le polemiche ma soprattutto avanti con l’ipocrisia morale e burocratica del “occorre fare, bisogna dire….”. Erano anni che non “scendevo a Pasqua” ed erano anni che non avevo occasione di frequentare le banchine dei porti degli sbarchi. E mi sono ritrovato in Sicilia durante uno sbarco di quelli, ad ascoltare le tante anime belle che ad ogni tragedia del…
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