Tutti contro Orban, considerato dai leader europei il vero cattivo per la sua opposizione all'immigrazione clandestina. In realtà gli attacchi sono determinati dal suo essere controcorrente
di Alberto Fraja
Gli spagnoli, a Ceuta, gli arrossano le terga con proiettili di gomma e piombo. I francesi, a Mentone, li manganellano senza pietà e distinzioni di età. L’Austria blocca i treni in arrivo. La Macedonia si prepara a fare altrettanto. Perfino la civilissima e tollerantissima Danimarca chiude a doppia mandata le proprie frontiere. E però l’orco crudele nemico dei migranti resta lui, Viktor Orbàn, il primo ministro ungherese che ha la colpa inespiabile di aver eretto un muro al confine con la Serbia. Centosettantacinque chilometri di barriera per evitare al suo paese la trista sorte del meticciato. C’è niente da fare.…
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