Le invettive e la demonizzazione dell'avversario nascondo il vuoto programmatico e l'assenza di una visione
di Mario Bozzi Sentieri
Il fuoco di fila mass mediatico a cui sono stati sottoposti gli italiani nelle ultime settimane, da quando sono state sciolte le Camere ed è stata fissata la data delle prossime elezioni politiche, lascia sconcertati per la faziosità e la pochezza delle sollecitazioni. Parlare di analisi è improprio. A tenere il campo sono state le invettive: l’”onda nera” immaginata da Marco Damilano; il catastrofismo di Curzio Maltese (“Se Berlusconi torna, siamo un Paese irrecuperabile”); le squadre di picchiatori, evocate da Corrado Augias; le Emme “programmatiche” di Giorgia Meloni (“Mamma, merito, mare e marchio”) assimilate a Mussolini da Paolo Berizzi. Per…
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