75 anni dalla rivolta contro il regime comunista stroncata dai soldati sovietici
di Mario Bozzi Sentieri
Un silenzio assordante sta avvolgendo il settantacinquesimo anniversario della Rivoluzione d’Ungheria. Vietato parlarne, malgrado la ricorrenza sia celebrata dall’Ungheria come una data-simbolo del suo travagliato passato comunista e della lunga occupazione sovietica. Lo scorso 23 ottobre centinaia di migliaia di cittadini di Budapest (c’era anche una rappresentanza dell’Ugl con le proprie bandiere) hanno invaso le strade della capitale magiara, rivendicando con orgoglio il loro anelito di libertà. Viktor Orban ha dato voce al suo popolo: “Noi crediamo in un’Ungheria forte e indipendente”, ha detto Orban. “Noi difendiamo anche oggi la nostra nazione. Difendiamo i nostri figli, la nostra cultura, le nostre…
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