L'intellettuale scomodo per la sinistra rivalutato dalla destra
di Mario Bozzi Sentieri
Pier Paolo Pasolini, del quale il 5 marzo ricorre il centenario della nascita, ha tanti volti. E’ il poeta civile legato al dialetto friulano, “lingua pura per poesia”; l’irriverente e “trasgressivo” regista cinematografico; l’attento studioso di un’Italia stravolta dalla “modernizzazione”; il nostalgico di un mondo arcaico, fatto di lucciole, di lanterne ad olio e di processioni del Santo Patrono; il populista ed il reazionario, il cattolico ed il comunista; l’anti-antifascista (pronto a denunciare – nel pieno degli Anni di piombo – un antifascismo di comodo, impegnato a “dar battaglia a un fenomeno morto e sepolto, archeologico appunto, che non può…
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