Viaggio all'interno del centro di identificazione di Ponte Galeria. Nonostante le difficoltà va sottolineato il pregevole lavoro degli operatori.
di Paolo Costanzi
Sono entrato nel Centro di Identificazione ed Espulsione romano di Ponte Galeria – CIE – perché come molti mi era capitato di leggere articoli e reportage dove queste strutture venivano etichettate come delle galere ospitanti “detenuti” senza diritti. Tempo fa, sul settimanale Left, ne lessi uno che raccontava del dilagante uso di psicofarmaci nel Centro romano etichettandolo come «una struttura fuori controllo». Scrissi le parole “ponte galeria cie” nella barra di ricerca di Google, il primo risultato che mi apparì fu un articolo dell’anno scorso pubblicato da “La Repubblica”: il 22 dicembre del 2014 il quotidiano romano uscì con un…
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