La vicenda di Tiziana richiama la necessità di intervenire sul web. Non è possibile che sia zona franca per bulli e persecutori. Serve una legge per fermare gli aguzzini non per limitare la libertà

Non è la prima volta che il web diventa strumento di persecuzione, utilizzato impropriamente per diffamare, per perseguitare, per umiliare. E ogni tanto le cronache riportano di suicidi di quanti non hanno retto alla presone. Di chi nn è riuscita a far cessare questa persecuzione. Poi ci sono i casi meno gravi, diciamo diffamatori, postati come innocenti riflessioni personali, ma che raggiungono migliaia di utenti. Per non parlare di notizie fantasiose che possono destare allarme. Oppure per rimedi medici quando invece si tratta di patacche. Nessuno vuole imporre la censura, ma affermare il diritto delle persone vittime di attacchi mediatici.…

Gentile lettore, per continuare la fruizione dell'articolo deve prima fare il login oppure abbonati direttamente alla nostra rivista !