Celebrando il 25 aprile ci aspettavamo di più dalle autorità istituzionali del Paese, magari uno sforzi per proseguire le riflessioni avviate da Violante e Ciampi

Ci aspettavamo francamente qualcosa di più e di meglio che la “nostalgica” rievocazione del  Settantesimo anniversario del 25 aprile, vista alla Camera dei deputati e conclusasi con il “Bella ciao”, l’inno della lotta partigiana, cantato a squarciagola dalla Presidente Laura Boldrini.  La retorica è un veleno micidiale  ed è difficile uscirne immuni, quando non si hanno i “fondamentali” per confrontarsi con avvenimenti di portata storica. Non solo gli anni trascorsi e le stesse contingenze politiche  avrebbero richiesto maggiore spirito critico (l’appello alla Costituzione e all’attuale sistema politico, “figli” della Resistenza, sono stati due autentici auto goal).  In un mondo, scandito…

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