La storica visita non cancella le ferite della guerra
di Alessandra Colarizi
La visita del primo ministro giapponese Shinzo Abe a Pearl Harbor non ha senso se non accompagnata da un mea culpa per i crimini commessi dal Sol Levante durante la seconda guerra mondiale. Questo il messaggio veicolato dai media cinesi mentre Abe si apprestava a divenire il primo capo di governo nipponico a presenziare a una cerimonia ufficiale per ricordare l’attacco del 7 dicembre 1941 contro la base navale americana in cui morirono migliaia di soldati statunitensi. Nella mattina di martedì il primo ministro giapponese e Barack Obama hanno deposto dei fiori davanti al relitto della corazzata Uss Arizona bombardata…
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