La promessa fatta da George Bush senior a Gorbaciov, rinvenibile tra i documenti dell’Archivio della fondazione intitolata al presidente russo, che gli Stati Uniti non avrebbero lavorato per spingere i confini dell’alleanza occidentale oltre quelli della Germania unificata, viene cancellata con l’ingresso dei primi paesi dell’ex blocco sovietico (Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca) nel Patto Atlantico a partire dal 1997.

Un “accordo fra gentiluomini”, lo definisce il prof. Eugenio Di Rienzo, autore del volume dal titolo Il conflitto russo-ucraino. Geopolitica del nuovo (dis)ordine mondiale, edito da Rubettino nel 2015. In una recente intervista, pubblicata su Nuova Rivista Storica, Di Rienzo ha spiegato come la promessa di non allargare l’Alleanza Atlantica verso Est rientrava in un accordo non scritto, ma è suffragata da documenti di archivio che tutti possono consultare. Come il discorso tenuto dall’allora Ministro degli Esteri della Repubblica Federale di Germania Hans Dietrich Genscher, del Governo presieduto da Helmut Kohl, presso l’università della città bavarese di Tutzing, nel gennaio…

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