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Gli italiani
11 Maggio 2025
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Renzi minaccia, ma poi torna all’ovile. No alla sfiducia a Bonafede, governo salvo

Il Senato respinge le mozioni di sfiducia a Bonafede, che se avessero avuto successo avrebbero portato alle dimissioni del ministro e alla crisi di governo. Decisivo Renzi, che, dopo aver minacciato di sostenere la mozione Bonino, ha invece annunciato in aula il voto a favore dell'esecutivo

di G.Sa.

Aveva voluto tenere tutti con il fiato sospeso non escludendo il voto di sfiducia a Bonafede accodandosi alle mozioni presentate dalle destre e dalla Bonino. Due mozioni che avevano premesse opposte, ma un unico obiettivo: portare alle dimissioni del ministro della giustizia  Bonafede. Una sfiducia mirata, ma ch avrebbe avuto come conseguenza la crisi di governo. Renzi aveva fatto capre alla vigilia del voto che condivideva parte della mozione garantusta della Bonino, dunque era tentato di indicare ai suoi un  voto favorevole. Ma su quella mozione sarebbero confluiti anche i voti del Centrodestra, che pre aveva in discussione una mozione…

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Sul voto di sfiducia a Bonafede, il governo rischia la crisi

Al Senato il voto sulle mozioni di sfiducia a Bonafede. L'incognita è Renzi. Se Italia Viva vota con le opposizione, o si astiene, probabilmente passa la sfiducia al ministro. In questo caso il Pd avverte: sarà la crisi.

di G.Sa.

Al Senato domani mattina si gioca il futuro del governo.  Arrivano al voto le mozioni di sfiducia contro il ministro della Giustizia, il rischio sarebbe relativo se la maggioranza si presentasse compatta, le mozioni sarebbero respinte. Invece c’è Renzi che si mette di traverso e non chiarisce fino ala fine quale sarà il suo voto e quello dei suoi senatori. Se si astenessero o addirittura votassero contro la mozione avrebbe molte possibilità di passare nonostante qualche voto dei cosiddetti “responsabili” quelli  che non vogliono la crisi per il fondato timore che si andrebbe al voto.  La sfiducia porterebbe a questo.…

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La storia infinita del governo sempre in bilico. Renzi rompe, forse no, poi ci ripensa. Conte sfida l’ex premier in parlamento. Ma forse si vedranno prima

Il governo paralizzato dalle minacce e dai ripensamenti di Renzi. Farà cadere Conte o no? Ma in un momento delicato per l'economia con prospettive negative sull'occupazione e sullo sviluppo il Pese avrebbe bisogno di interventi e non di sterili discussioni

di G.Sa.

Ormai è una storia infinita, sarebbe quasi comica se in mezzo non ci fosse il governo del Paese. Renzi minaccia sfracelli, annuncia importanti rivelazioni. Attesa per il suo intervento nel salotto di Porta a Porta ed ecco l’annuncio, niente crisi, facciamo le riforme. Tutto qui. Insomma niente. E le risposte sono scontate. Prima di pensare all’elezione diretta del premier ci sono altre priorità, così Conte liquida la cosa. Ma l’ex rottamatore voleva strizzare l’occhio alla destra. Anche qui resta deluso. Nessuna apertura concreta. Renzi vile incontrare Conte che naturalmente gli risponde che la sua porta è aperta. Può sembrare il…

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Le sardine riempiono la piazza di Bologna. Ma la sinistra teme di perdere l’Emilia rossa

Le sardine in piazza cercano d dare una mano a una sinistra terrorizzata dal timore di poter perdere anche la rossa Emilia. In piazza a Bologna erano in tanti, ma quel che conta sono i voti. E questi si conteranno domenica sera

di G.Sa.

Erano tante, 40 mila dicono gli organizzatori, le persone che hanno raccolto l’invito delle sardine a scendere in piazza a Bologna a una settimana dal voto in Emilia. Una prova di forza che non cancella la paura delle urne. Dal’Emlia può arrivare una svolta il cui significato sarà maggiore delle elezioni regionali. Questo perché, er la prima volta òa destra potrebbe espugnare la roccaforte rossa  perché le conseguenze coinvolgerebbero direttamente il governo del Paese. Così la prova di forza  cui il Pd guarda con simpatia, nonostante le sardine ci tengono a distinguersi dai partiti, è anche una dimostrazione di paura.…

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Il centrodestra non c’è più. Alcune voci attribuiscono a Renzi l’intenzione di dar vita a un suo partito. Terremotato il vecchio quadro politico mentre i mercati danneggiano l’Italia

Comunque vada nulla sarà come prima. Il centrodestra appare lacerato dalla lunga trattativa tra Lega e 5Stelle. La Meloni usa parole dure contro l'ex alleato, mentre Berlusconi sembra più morbido nei toni. Ma l'alleanza di centrodestra sembra finita o appesa a un filo. Il Pd è nelle bufera. Secondo alcune indiscrezioni sembra avviarsi verso l'ennesima scissione anche se Renzi smentisce. A preoccupare sono i mercati, lo spread torna a volare. Adesso spetterà a Conte rassicurare i mercati

di G.Sa.

Il governo ci sarà e sarà presieduto da Conte. Ma intento il quadro politico precedente il 4 marzo è terremotato.  Il centrodestra è ormai un ricordo. Salvini è andato per la sua strada, Berlusconi annuncia una opposizione dura e anche la Meloni ha detto parole dure contro l’ex alleato. Salvini, forte dei sondaggi che lo danno in forte crescita, per ora continua sulla sua strada. Ma deve fare i conti con due inciampi. Il primo è rappresentato dal fatto che si è staccato dagli alleati elettorali. Berlusconi usa toni amichevoli ma annuncia battaglia. Ancota più dura la Meloni che parla…

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Trattative sul nuovo governo. I 5Stelle alzano la posta: Di Maio premier o il governo non si farà. Duro Salvini: sbaglia, così salta tutto

Doccia gelata dei 5Stelle sulla trattativa per il governo: o Di Maio premier o niente governo. La risposta più dura arriva da Salvini, che pure aveva ipotuzzato un passo indietro se servisse a raggiungere l'obiettivo: Di Maio sbaglia, così salta tutto

di G.Sa.

Non è bastato il mezzo passo indietro di Salvini, che aveva detto con chiarezza che nell’interesse del Paese non avrebbe fatto la guerra per andare a Palazzo Chigi. Non solo, ma anche dal punto di vista programmatico aveva lasciato la porta socchiusa al reddito di cittadinanza, progetto caso ai 5Stelle, pur avvertendo che dovrebbe servire a creare lavoro e non semplice assistenza. Insomma segnali di disgelo in vista dell’avvio delle consultazioni dopo Pasqua. Inoltre la posizione della Lega e la disponibilità di Salvini, pur leader di uno schieramento copn più voti, lasciava la porta aperta a un governo presieduto da…

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I 5Stelle giocano con la Costituzione e, per un po’ di pubblicità, presentano al Quirinale i propri ministri

Discutibile l'iniziativa di Di Maio di inviare al Quirinale la lista dei ministri 5Stelle. Solo propaganda utilizzando la Presidenza della Repubblica. Saranno i voti degli elettori e non i sondaggi a stabilire le rappresentanze parlamentari e sarà il Capo dello Stato a nominare il preswidente del consiglio e i ministri

di G.Sa.

Di Maio ha stabilito la lista dei possibili ministri dei 5Stelle. In fondo è una mossa propagandistica annunciare la squadra di governo prima del voto. M stavolta i 5Stelle hanno voluto fare qualcosa di più, annunciare in tv i propri ministri e mandare la lista al Quirinale, al capo dello Stato. Per far cosa? Mattarella cosa dovrebbe farci di quei nomi? Avrebbe un senso se avesse dato l’incarico a Di Maio. Ma il  giovane e rampante politico sa che le elezioni debbono ancora svolgersi? Che saranno gli elettori a determinare le rappresentanze parlamentari? Di Maio sa che prima dei ministri,…

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Commenti

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di MARIO BOZZI SENTIERI – La sinistra italiana ha studiato Goebbels?

E’ nota l’affermazione attribuita erroneamente a   Joseph Goebbels, il Ministro della... Leggi →

di MARCO ZACCHERA – Mattarella, polemiche inutili- I giovani e l’Europa

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di MARCO ZACCHERA – La Segre e la Repubblica presidenziale

Sono sostenitore da sempre di una “vera” Repubblica Presidenziale e... Leggi →

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