Più che riformare le istituzioni bisognerebbe riformare i politici

“Non bisogna far marcia indietro sulla proposta di riforma costituzionale. Questa prevede una forte riduzione del bicameralismo parlamentare e un modesto rafforzamento del governo. Il primo obiettivo è raggiunto svuotando di funzioni il Senato, riducendo il numero dei senatori e rendendone l’elezione indiretta. Il secondo obiettivo affidando solo alla Camera dei deputati il compito di dare la fiducia al governo e dando una corsia preferenziale alle proposte di legge del governo”. Così inizia il fondo di Sabino Cassese sul Corriere della Sera del 4 luglio. Giurista insigne, professore emerito di diritto amministrativo e da poco uscito da Palazzo della Consulta,…

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