Le polemiche della tarda primavera vanno in archivio, non c'è più nessuno che annunci la morte clinica del virus. Ma la battaglia adesso è salvaguardare la salute pubblica senza uccidere l'economia
di Luca Aurnia
C’era a magio e giugno chi cantava vittoria assicurando che il virus era clinicamente morto, era stato perfino redatto un documento e c’era invece chi invitava alla calma e alla prudenza. Tra i preoccupati, anche quando i dati dei contagi erano minimi, c’era il professor Crisanti. Anzi aveva invitato il governo ad alzare la guardia approfittando della calma regalata dalla scarsa diffusione del virus. Per questo aveva proposto un massiccio ricorso tamponi in modo da intervenire tempestivamente alla presenza di possibili contagi. L’aveva detto in tv, ma non si era limitato a questo. In agosto proprio quando la malattia mostrava…
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