I grillini si sono rimangiati i no iniziali a Draghi, spinti da Conte e Grillo. Il presidente uscente nega che sarà presente nel nuovo governo mentre lavorerà come federatore dell'alleanza con il Pd. I militanti grillini s esprimeranno sul nuovo governo attraverso la piattaforma Rousseau il 10 e l'undici febbraio
di Francesco Tufani
Anche Grillo è dovuto correre a Roma per mettere odine in movimento in crisi di nervi. All’annuncio di Draghi, Crimi e gli altri dirigenti dei 5Stelle si sono affrettati a dichiarare che mai lo avrebbero votato. Si sono dovuti rimangiare tutto. E’ stato Grillo a condurre la scalcinata delegazione da Draghi per smentire tutte le dichiarazioni precedenti. Sì a Draghi. Del resto Conte aveva messo in piedi quel siparietto con tavolino in piazza Colonna per dire l’alleanza con il Pd deve andare avanti e che Draghi va aiutato. Resta ai margini il Che Guevara d Roma Nord, Di Battista, che…
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