La dissoluzione della Jugoslavia, avvenuta nei primi anni '90, rappresenta uno degli eventi più traumatici nella storia recente dell'Europa. La Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, composta da sei repubbliche socialiste e due province autonome, fu un'entità politica etnicamente eterogenea che riuscì a mantenere una coesistenza pacifica sotto la guida autoritaria di Josip Broz Tito. Con la morte di Tito nel 1980, le tensioni etniche e nazionalistiche, che erano state sopite, iniziarono a riemergere, portando a una serie di conflitti che avrebbero drasticamente ridisegnato la mappa dei Balcani.
di Cristian Pelliccioni
La dissoluzione della Jugoslavia, avvenuta nei primi anni ’90, rappresenta uno degli eventi più traumatici nella storia recente dell’Europa. La Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, composta da sei repubbliche socialiste e due province autonome, fu un’entità politica etnicamente eterogenea che riuscì a mantenere una coesistenza pacifica sotto la guida autoritaria di Josip Broz Tito. Con la morte di Tito nel 1980, le tensioni etniche e nazionalistiche, che erano state sopite, iniziarono a riemergere, portando a una serie di conflitti che avrebbero drasticamente ridisegnato la mappa dei Balcani. Nel 1991 con lo sgretolamento del comunismo, la Slovenia e la Croazia dichiararono…
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