Sintesi tra Occidente e Oriente, tra idealismo e cinismo
di Valentina Mira
A soli trentasei anni, basta guardarlo per percepire che Nicolai Lilin non ha vissuto una sola vita. Sono almeno cinque. I suoi tatuaggi raccontano la prima: nasce nel 1980 in una terra allora comunista, la Transnistria (ora moldava), in un contesto del tutto particolare; proprio qui era stata confinata una stirpe siberiana, gli urka, i cosiddetti “criminali onesti”. La morale degli urka siberiani da cui Nicolai viene cresciuto (o meglio, addestrato) è piena di contraddizioni: si fa portatrice di ideali cattolici laddove il regime comunista li bandisce, ma contestualmente è la concretizzazione della legge del più forte. Il ragazzo viene…
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