Il divieto forse motivato da scelte politiche guidate da convinzioni ideologiche
di Salvatore Sfrecola
Contrariamente a quanto si era sentito dire alla vigilia, il decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile, che dispone dal 4 maggio in poi, esclude nella maggior parte dei casi che gli italiani possano recarsi nelle seconde case, al mare, in campagna, ai monti. L’articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto, infatti, consente solo, all’interno della regione, “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Sono considerati “necessari”, spiega la norma, “gli spostamenti per incontrare congiunti”, con tutte le cautele del caso, evitando “assembramenti” e garantendo il “distanziamento interpersonale”. In…
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