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Gli italiani
03 Luglio 2025
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di ALBERTO FRAJA – Quelle verità su Mussolini che ancora oggi suscitano l’ira degli antifascisti

Le contestazioni al libro d Vespa: "Perché l'Italia amò Mussolini"

di Alberto Fraja

Nel suo nuovo, more solito interessantissimo libro, “Perché l’Italia amò Mussolini”, scrivendo che del regime littorio gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell’economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine e quant’altro, Bruno Vespa ha scritto cose talmente scontate da risultare quasi ovvie. Ma siccome, come diceva quel tale, la verità è come il sole: fa bene finché non brucia, alle vestali del sacro fuoco antifascista la lettura delle pagine vergate dal giornalista e anchorman abruzzese deve aver determinato uno di…

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La didattica a distanza e le vistose lacune culturali degli studenti

Alessandra Farneti ex docente universitaria i ha dedicato parte del suo ultimo, interessantissimo saggio “Salve, prof. Esercizi di sopravvivenza all’università” (Marietti 1820, 4,99 euro) alla scarsa preparazione degli studenti citando strafalcioni e curiosi aneddoti

di Alberto Fraja

C’è niente da fare. Se uno studente di qualsiasi ordine e grado è asino, lo è ovunque e comunque. La sua ignoranza può agevolmente manifestarsi sia in presenza che da remoto, modalità di insegnamento quest’ultima cui purtroppo si è chiamati a ricorrere in questi mala tempora di virus galoppante. Se n’è accorta, tra gli altri, anche Alessandra Farneti ex docente universitaria che alle lacune (chiamiamole eufemisticamente così) di una non trascurabile porzione di discenti italiani ha dedicato parte del suo ultimo, interessantissimo saggio “Salve, prof. Esercizi di sopravvivenza all’università” (Marietti 1820, 4,99 euro) L’autrice ha verificato che anche sui prati della…

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La storia dell’uomo e delle epidemie. Rimedi antichi tra superstizioni e cure arcaiche

Oggi la scienza ci dice cosa possiamo fare per prevenire la diffusione del coronavirus. Ma in passato cosa accadeva davanti alle pestilenze? Breve carrellata di rimedi antichi e inutil

di Alberto Fraja

Restarsene a casa. Lavarsi spesso le mani. Evitare di starnutire o di tossire in faccia al prossimo. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. Usare la mascherina solo se sospetti di essere malati o se si assistono persone malate. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. Fin qui l’elenco delle precauzioni cui attenersi per evitare di spalancare le porte del proprio organismo a uno sgraditissimo ospite, il fottuto Coronavirus, nell’anno Domini 2020. Ma in passato, di fronte all’infuriare di pandemie virali devastanti, oltre a raccomandarsi l’anima alla Divina Provvidenza o al destino ( in omnia…

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Alla riscoperta dei valori della vita, senza tv, telefonini, ma con due asini come aiuto

L'eroica, ma non per i protagonisti, cavalcata per 8 mesi da Bordeaux a San Pietro, Due medici con i figli e due asini per riscoprire il valore del silenzio, della preghiera e della natura,lontani dalla vita frenetica e da internet

di Alberto Fraja

Trovatemi voi un animale multitasking come l’asino. La natura non lo ha fornito né della bellezza del corpo né dell’acume della mente ma, in compenso, ne ha fatto un campione di fedeltà, capacità eroica di sopportazione, frugalità nel mangiare, udito, vista e olfatto acuti e tante altre virtù che il bipede erectus altrimenti detto uomo se le sogna.L’asino, ebbene sì, è anche un animale sacro (onolatria). Diverse culture tradizionali ne circonfusero la voluminosa e orecchiuta capoccia di un’aura magica. Fu animale venerato presso i popoli indoeuropei, nell’Egitto antico fu totem del dio Seth e posto al servizio dei sacerdoti di…

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La Fede, rimedio infallibile anche contro l’insonnia

Una ricerca scientifica ha dimostrato che “chi crede nella salvezza e sente di avere un rapporto incrollabile con Dio” tende a dormire di più (le 7 o 8 ore necessarie di sonno profondo), si addormenta più rapidamente, ha un sonno di buona qualità, si rilassa e si sente più riposato al mattino grazie alle ore di sonno godute

di Alberto Fraja

Non ci crederete ma per risolvere il problema dell’insonnia c’è qualcosa di più efficace di un potente sonnifero o della conta delle pecore. Un farmaco miracoloso, è proprio il caso di dire: la fede. Credere in qualcosa, in maniera profonda e convinta, potrebbe essere la chiave per una buona notte di sonno, o per una buona vita con un sonno notturno ristoratore. La preghiera diurna e diuturna, insomma, potrebbe agevolmente sostituire gli ettolitri di Xanax che abitualmente ingurgitate prima di coricarvi. Lo dimostra uno studio pubblicato di recente sul Journal for the Scientific Study of Religion (JSSR). Mission del report,…

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Le parrocchie virtuali per riavvicinare i cristiani alla Chiesa

le parrocchie virtuali, l’ultima e tecnologica frontiera evangelizzatrice di Santa Romana Chiesa che di fronte alla galoppante scristianizzazione ha pensato bene di recuperare le sue pecorelle smarrite utilizzando lo stesso strumento al servizio di quel secolarismo che rischia di corroderne le fondamenta: Internet.

di Alberto Fraja

Battezzato, beh, sì lo sono. E ho preso pure comunione e cresima. Con i sacramenti sono a posto (l’estrema unzione spero arrivi il più tardi possibile). Ho fatto pure il chierichetto e cantato nel coro della chiesa. E tuttavia è dai tempi di Noè che non professo la dottrina cattolica così come dovrei. Non vado più a messa alla domenica, non mi comunico più, non mi confesso. Un po’ per pigrizia, un po’ perché vittima anche io forse delle sirene del materialismo agnostico. Serve rimediare, prevenire le fiamme del fuoco eterno prima che sia troppo tardi. Ma come? Trovato! Provo…

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Un calendario originale: quello dei pensionati critici osservatori dei lavori pubblici

A Bologna li chiamano umarell. Sono quegli anziani pensionati che, mani rigorosamente dietro la schiena e sguardo vispo e severo, presidiano per ore i cantieri edili o vigilano allineati sull’orlo dei piccoli crateri aperti sull’asfalto per rassettare la condotta idrica. Ora hanno un loro calendario

di Alberto Fraja

A Bologna li chiamano umarell. Sono quegli anziani pensionati che, mani rigorosamente dietro la schiena e sguardo vispo e severo, presidiano per ore i cantieri edili o vigilano allineati sull’orlo dei piccoli crateri aperti sull’asfalto per rassettare la condotta idrica. La missione che questi simpatici vecchierelli si sono autoassegnata è quella di dispensare consigli non richiesti a operai e geometri per la migliore riuscita dei lavori. In un ininterrotto intrecciarsi di dispute verbali e borbottii polemici. Un fenomeno curioso nella geografia antropologica urbana cui qualcuno ha deciso di dedicare un originalissimo ed esilarante calendario. Dodici mesi ognuno dei quai dedicati…

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Da Reggio Emilia una lezione di civiltà nell’inserimento nel mondo della creatività dei diversamente abili

Una nota casa di moda inserisce nuovi talenti nella sua produzione, disegnatori e professionisti diversamenbte abili che possono sviluppare il proprio talento

di Alberto Fraja

Saranno pure disabili. Per le scienze mediche e per il comune sentire. A Max Mara, uno dei brand di moda italiana più apprezzati al mondo, le etichettature dettate dal destino sembrano interessare poco se è vero come è vero che a sette portatori di handicap ha offerto una nobile opportunità d’espressione e di riscatto: diventare disegnatori di abiti. La bella favola natalizia tesse la sua dolce narrazione a Bologna dove l’Atelier dell’Errore Big di Reggio Emilia è stato premiato da Confcooperative Emilia Romagna come uno dei progetti cooperativi di inclusione più innovativi nati in quella regione. Il laboratorio messo su…

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Neologismi e anglicismi. La lingua italiana cambia. Evoluzione o degenerazione?

Negli ultimi ani sono entrati nel vocabolario giornalistico 3,500 nuove parole. Le hanno raccolte in un volume interessantissimo (Neologismi. Parole nuove dai giornali 2008-2018. Treccani editore) due esperti del ramo, Valeria Della Valle e Giovanni Adamo

di Alberto Fraja

Le lingua non è materia inerte né arido involucro refrattario ad ogni forma di contaminazione. E’ come una spugna: assorbe ed espelle lemmi, destruttura il verbo tale e dà dignità al verbo talaltro. Può soffocare il linguaggio oppure alimentarlo, ucciderlo o rinvigorirlo. Essendo esposta alle tempeste lessicali prodotte dal mutare delle tendenze culturali e linguistiche della società, può alterare il rapporto tra significato e significante. Negli ultimi dieci anni, per dire, sui giornali italiani, sono comparsi oltre 3500 neologismi. Parole nuove di zecca, a volte completamente inventate, altre e tanto per cambiare mutuate dall’inglese. Le hanno raccolte in un volume…

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Indovinare il risultato di una partita di calcio. Ci pensa un algoritmo

Esperimento riuscito, attraverso un meccanismo di calcolo di tutti i dati relativi ad alcune squadre di calcio sono stati azzeccati quasi tutti i pronostici

di Alberto Fraja

Può un algoritmo trasformarsi in un negromante post factum, in un arùspice della dea Eupalla specializzato in divinizzazioni a posteriori? In altri termini: è nelle corde di un procedimento sistematico di calcolo indovinare l’esito di una partita di calcio? Signorsì. almeno a giudicare dai risultati di un originalissimo studio realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Firenze (Marco Sciandrone, Leonardo Galli, Giulio Galvan, Tommaso Levato) in collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria informatica dell’Università di Roma Tor Vergata (Veronica Piccialli e Chiara Liti). A muovere la curiosità dei nostri immaginifici ricercatori un…

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Commenti

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