Conte è a un bivio. In Parlamento, sulla relazione Giustizia, rischia di essere battuto e costretto alle dimissioni. Oppure potrebbe recarsi al Quirinale e dimettersi prima del voto con il proposito di avviare un ampio confronto per allargare la maggioranza e dar vita a un nuovo esecutivo. Una strada che non è esente da rischi. Sullo sfondo ci sono sempre le elezioni anticipate come la soluzione istituzionalmente più corretta
di Luca Aurnia
Conte ci sta ancora pensando, eppure il suo governo sembra ormai giunto al capolinea. La caccia ai responsabili procede a fatica, c’è chi chiede rassicurazioni politiche, chi un progetto. Cose che il presidente del Consiglio stenta a promettere anche perché incalzato dai partiti di governo, che lo sostengono ma che sono contrari a maggioranze ballerine fondate su atti estemporanei. C’è chi pensa che Conte possa formare un suo partito, la prima bozza potrebbe essere proprio un gruppo parlamentare dove ospitare i cosiddetti responsabili. Ma il processo non è facile. Il presidente vorrebbe andare avanti con la sua maggioranza indebolita, sperando…
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