I risvolti dell'attentato di Monaco
di Mario Bozzi Sentieri
Può essere consolante – da un certo punto di vista – che il responsabile del massacro di Monaco, compiuto tra un ristorante McDonald’s e un affollato centro commerciale a nord della città, non sia un terrorista “classico”, indottrinato dallo jihadismo. Meno consolante è che Alì Sonboly, questo il nome del diciottenne tedesco di origini iraniane che ha aperto il fuoco sulla folla uccidendo nove persone, fosse sotto “terapia psichiatrica” per depressione, e che passasse gran parte del suo tempo davanti al pc, utilizzando giochi di sparatorie, ed avesse un’insana passione per le stragi. Come hanno notato gli osservatori più attenti,…
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